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Flowers'



Tratto da Nostra signori dei fiori, piéce teatrale di Jean Genet, Flowers va in scena al Petruzzelli nel 1981.
Ne è artefice, regista, coreografo e protagonista il maestro inglese del mimo Lindsay Kemp. Di formazione eclettica testimoniata dalla varietà della sua arte che egli applicò al teatro-danza contemporaneo, alla danza pura, alle forme più popolari del cabaret e del mimo, Kemp, dopo aver seguito corsi di disegno e scenografia al Bradford College of Arts, studiò danza presso la famosa Lambert School di Londra con Sigurd Leeder e Charles Weidman, ma si specializzò anche nell’arte del mimo con il mitico maestro francese Marcel Marceau.
Dopo una breve esperienza nel musical e nel cabaret, fonda nel 1964 la “Lindsay Kemp Dance Mime Company” e cura gli allestimenti delle pop stars dell’avanguardia della musica leggera come David Bowie (che era stato membro della sua compagnia); partecipa come attore ai film di Ken Russel e di un altro “irregolare” della scena britannica come il regista Derek Jarman. Tra le sue opere più celebri, bisogna menzionare Mr. Punch’s Pantomime (1976); una rilettura in chiave moderna dell’opera shakesperiana A Midsummer Night’s Dream (1979), Duende (1980) e Nijinskij (1983) dedicata al celebre danzatore dei Balletti Russi, fino alle geniali e spiazzanti riprese da Alice (1988) con le musiche tratte dall’opera omonima di Sergio Rendine e Arturo Annecchino, e da Cenerentola (1994). Per il Ballett Rambet, infine, ideò The Parade’s Gone By (1975) e Cruel Garden (1977) ispirato a Garcìa Lorca, dimostrando indiscusse doti anche negli allestimenti coreografici puri. La fama di Lindsay Kemp che sceglie di presentare al Petruzzelli la sua opera più scandalosa ma efficace - concepita nel 1968, rivista nel 1973 e riproposta nei più celebri teatri del mondo sino a Broadway - si deve alla natura fantasiosa di un creatore che è vissuto a stretto contatto con le avanguardie artistiche degli anni Settanta, ma anche alla volontà dissacrante di rileggere il teatro elisabettiano “en travesti” . Kemp non disdegna di immettere nelle sue creazioni stimoli e spunti provenienti dal mondo del circo (anticipando le tendenze del Cirque Nouveau che poi ispireranno compagnie come i Momix), le tecniche dell’arte teatrale di stampo orientale: il tutto rielaborato in chiave originale secondo le movenze del mimo e al limite dell’acrobatico.
Flowers... una pantomima per Jean Genet è ispirato non solo alla pièce del drammaturgo francese, ma anche a testi di Ginsberg, Lorca, Sartre e Whitman, e si ricorda ancora per lo scalpore suscitato presso un pubblico come quello pugliese forse impreparato di fronte all’irrompere della vena dissacrante della coppia Kemp- Genet con un’ostentazione del nudo che fece gridare allo scandalo.
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