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Moses PENDLETON and Momix Dance Theatre



Moses Pendleton

Moses Pendleton (Lyndonville, 28 marzo 1949) è un danzatore e coreografo statunitense.
E’ nato e cresciuto in una fattoria per l’allevamento del bestiame da latte nel nord del Vermont.
Appassionato sciatore vince il campionato di sci di fondo del Vermont nel 1967. Si laurea in letteratura inglese al Dartmouth College e, con Jonatahan Wolken, crea il Pilobolus Dance Theatre. In seguito vince il Berlin Critics Prize e debutta a Broadway. Intanto firma l'"a solo" al ralenti, vestito di bianco, con occhiali neri e bastoncino, dal titolo Momix, ideato per la cerimonia di chiusura dei Giochi olimpici invernali di Lake Placid. Nasce in quella fase la sua nuova compagnia, chiamata appunto Momix. Coreografo per l'opera, si dedica anche alla fotografia, sia per fissare nuove idee di movimento sia come espressione artistica pura. Alla base del suo successo si ritiene vi sia, naturalmente, il suo talento e la sua inventiva, ma soprattutto la sua semplicità. Pur rimanendo uno dei direttori artistici di Pilobolus, Pendleton inizia a lavorare da solo: nel 1979 è coreografo ed interprete nell’ Integrale Erik Satie all’Opéra di Parigi. Nel 1980 fonda la Compagnia MOMIX. Nel frattempo Pendleton riporta sulla scena il balletto dadaista di Francis Picabia Relâche per il Joffrey Ballet, impersona il “Joker” nella produzione di Juri Ljubimov della Kovancina di Mussorgskij alla Scala di Milano e, nel 1982, alla Deutsche Oper di Berlino, allestisce ed è interprete nella produzione del balletto Tutuguri, basato su testi di Antonin Artaud. Nel 1985 è coreografo del Pulcinella di Stravinskij per il Ballet de Nancy, e nel 1987 firma il Platée di Rameau al Festival di Spoleto negli U.S.A. Nel 1988 è responsabile della realizzazione coreografica de Les Mariés de la Tour Eiffel di Cocteau in occasione dell’inaugurazione della Sala Florence Gould all’Alliance Française di New York. Nel 1989 firma la coreografia di AccorDION per il Teatro Vorbühne di Zurigo. Nel 1993, è responsabile della coreografia dell’opera Carmen, regia di Lina Wertmuller al Teatro dell’Opera di Monaco di Baviera. Per il cinema, nel 1982 produce il premiato documentario Moses Pendleton Presents Moses Pendleton per ABC Arts; nel 1984, partecipa con Julian Lennon a Too Late for Goodbyes diretto da Sam Peckinpah e nel 1991, al film “FXII”. Cura inoltre la coreografia del balletto ispirato ai Quadri di un’Esposizione di Mussorgskij-Ravel con l’Orchestra Sinfonica di Montreal diretta da Charles Dutoit, il film di questo spettacolo è vincitore di un premio internazionale. Ha diretto numerosi “specials” per il canale televisivo francese Antenne 2 e per la RAI . Il suo film tridimensionale Imagine, girato nel 1994 con il metodo IMAX, ha ottenuto grande successo in tutte le sale del mondo dov’è in funzione questo procedimento. Ha contribuito alla realizzazione delle coreografie di video musicali quali Batdance per il film Batman con musica di Prince, e ad altri video per cantanti e gruppi quali White Lion, Shadowfax e Cathy Dennis. Moses scatta una quantità enorme di fotografie – sopratutto a sé stesso. Parte delle sue foto sono state esposte in alcune mostre a Londra, Milano e Aspen. Nel 2013 presenta per la prima volta una sua mostra al Teatro Olimpico di Roma, al Teatro Nuovo di Milano ed all’Archivio Storico di Firenze. Abita nel Connecticut con Cynthia Quinn, ex ballerina di MOMIX. La loro figlia Elisabeth, anche lei ballerina, è entrata a far parte nel 2007 de Les Ballets de Monte Carlo. Nel 1998 Moses Pendleton ha ricevuto dal Governatore del Connecticut il Premio per le Arti. Nel 1999 il Premio Positano per la coreografia. Per Momix ha creato i seguenti spettacoli: Momix Classics, Passion, Baseball, SuperMomix, Opus Cactus e, nel 2005, Sun Flower Moon. Nel 2008, ha creato per la ballerina russa Diana Vishneva, un assolo, che stato presentato a New York e in altre città delle Stati Uniti con grande successo. Sempre danzate dalla Vishneva e da un gruppo di danzatori russi alcune coreografie di Pendleton hanno fatto parte della serata d’inaugurazione dei Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014. Risale al 2009 la sua ultima creazione Bothanica. Nel 2010 MOMIX reMIX, la storia di 30 anni di successi.  La sua ultima creazione Alchemy è stata presentata il 5 febbraio 2013 a Ravenna in Prima Mondiale al Teatro Dante Alighieri come anticipazione del Ravenna Festival.
danza news a cura di Francesca Bernabini


Momix Dace Theatre

Momix è una compagnia teatrale di ballerini-acrobati, creata e diretta dall'americano Moses Pendleton. Il nome del gruppo deriva da quello di un mangime per bovini. Nota nel mondo per le opere di eccezionale bellezza ed inventiva, fin dalla nascita la compagnia ha acquisito grande fama per la sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali usando corpo, costumi, attrezzi, luci e giochi d'ombra. Oltre alle annuali apparizioni al Joyce Theatre di New York, la compagnia si esibisce regolarmente in tournée internazionali di grande successo. Alcune coreografie di Pendleton, dal chiaro sapore New Age, fanno pensare a disparate simbologie sacre ma Pendleton chiarisce che la sua bibbia è prima di tutto la Natura, “la Bibbia delle piante, degli animali, dei minerali". La sua ispirazione è legata infatti, come rivela il danzatore alla stampa, al suo giardino molto più che all'ambiente urbano.

I Momix e la luce

Le "illusioni" dei Momix sono create soprattutto attraverso la luce. Intervenendo su di essa i Momix riescono "a ingigantirsi o scomparire, fondersi o raddoppiarsi: con suggestiva ironia, le ombre di due immense gambe evocative di classicità calciano fuori dalla scena due ballerine in carne e ossa lasciando poi il posto alla frenetica danza di un esserino creato con le stesse membra sotto una luce diversa. Ridiscutendo con la luce la nozione di spazio, i Momix mostrano a una platea dimentica della fisicità la natura versatile del corpo, oggi così pesante, unidirezionalmente definito (modello estetico dettato ancora una volta da una luce, quella del flash fotografico)"

Noi, Momix a Bari - la sera di 34 anni fa

Al via da oggi a Bari al Teatro Petruzzelli «W Momix Forever» di Moses Pendleton. Il grande spettacolo di danza rappresenta il coronamento di ben 37 anni di attività della compagnia di fama mondiale. L’ex direttore artistico John Job racconta in questo articolo scritto per «La Gazzetta» la storia inedita del maggio di 34 anni fa a Bari. Ero lì, a Bari la prima volta dei Momix e non dimenticherò mai quel giorno di 34 anni fa. Maggio 1983: una due giorni da vero esordio per la compagnia, che era stata costituita tre anni prima, in senso sperimentale, da Moses Pendleton e Alison Chase, i due fondatori del fenomeno Pilobolus Dance Theater. Ma la storia del loro esordio da Momix è tutta da raccontare e ha una sua parte proprio nella vostra Puglia. Il periodo 1980-1981 è stato quello della conclusione della prima fase di Pilobolus, quando tutti i ballerini tranne uno lasciarono la compagnia e furono sostituiti con nuovi danzatori. L’ultimo contributo di Pendleton per Pilobolus, nel luglio 1981, è stato un meraviglioso classico dal titolo «Day Two». Il duo, Pendleton e Chase, cominciò a ballare in una mezza dozzina di teatri europei nel 1981, ma verso la metà del 1982, dopo la nascita del figlio di Alison, Nathaniel e dopo il film autobiografico su Moses realizzato per la Tv americana A&E, avevano poco entusiasmo per come era andata. A questo punto entra in campo un quartetto di ballerini straordinari - Jamey Hampton, Ashley Roland, Morleigh Steinberg, e Daniel Ezralow - con me come direttore tecnico. La storia «ufficiale» dei Momix può non raccontare questa storia, ma io credo che i Momix non esisterebbero ora e non avrebbero mai intrattenuto milioni di persone dal 1983, se questo quintetto intrepido non fosse venuto a Bari. Hampton e Ezralow erano stati ballerini Pilobolus, e Ezralow era anche abbastanza ben noto per i suoi anni con la compagnia di danza di Paul Taylor a New York City. Entrambi erano amici intimi di Pendleton ed erano stati ottimi interpreti di molti dei suoi progetti. Roland e Steinberg erano nuovi al mondo della danza, entrambi giovanissimi, sotto i 20 anni. I quattro ballerini avevano trascorso diverse settimane provando con Pilobolus ed esibendosi nello spettacolo alla Princeton University. Lo spettacolo alla Princeton comprendeva anche altri artisti, tra cui l’autentico «patrimonio» nazionale canadese Margie Gillis, la scoperta di Brian Eno, suonatore di cetra Laraaji, e la stella di Paul Taylor, David Parsons, che debuttò con il suo assolo «Caught», che ora è nel repertorio del Alvin Ailey Dance Company. Io avevo lavorato con Moses per più di 2 anni prima di questo spettacolo, ponendo le basi per creare Momix e farne una compagnia valida che potesse sviluppare Pilobolus, eclissandosene allo stesso tempo. Volevamo un gruppo che fosse più flessibile, più fantasioso e in ultima analisi, più creativamente libero di Pilobolus. Il primo test fu a Princeton, uno spettacolo che Pendleton decise di saltare. E il giorno dopo, ero in volo verso Bari con Roland, Steinberg, Hampton e Ezralow, (assente Moses) per il primo tour europeo dei Momix. In realtà non avevamo uno show definito da presentare. Abbiamo avuto un'idea. Ed è stata un po’ come l'idea di Francis Picabia per «Relache» 60 anni prima: che cosa fare sul palco quando non hai preparato uno spettacolo? Si improvvisa! Sono sempre stato d'accordo con Joe Zawinul, secondo il quale «il jazz è una bella parola», e ho voluto portare quel tipo di realtà «in diretta» nella creatività della danza. Come gruppo, abbiamo voluto che lo spettacolo messo in scena fosse più che il risultato del nostro processo creativo ... abbiamo voluto che fosse il nostro processo creativo. Questo sarebbe stato il modo più efficace per distinguersi dal resto del mondo della danza e da Pilobolus. Intendo: in quale altro modo potevamo andare in Italia per il debutto europeo come nuovo gruppo di danza? Questo doveva essere la compagnia di Moses Pendleton. Noi eravamo pronti, ma Moses era introvabile. Quando tutti ti chiamano un genio, può accadere. L’idea, di cancellare il confine tra la nostra creatività e le nostre performance, aveva già avuto successo 4 mesi prima. Era accaduto ad un festival del cinema nel paradiso dello sci, Park City, nello Utah, con «Moses Pendleton Presents Moses Pendleton» che vinse un premio. Moses e Jamey Hampton andarono in scena con gli sci e fu una trovata e una improvvisata senza precedenti. Inoltre, l'accompagnamento musicale per questa «bravata» fu un disco in vinile che io scelsi senza consultare gli artisti, e quando misi l'ago sul piatto, girava a 33 giri invece di 45. Il sipario si alzò, la musica cominciò e io improvvisai luci volanti all’arrivo di Moses e Jamey con gli sci. Detto così, potrebbe non sembrare molto, ma il risultato è stato incredibile: la nascita istantanea di un classico dei Momix.
di John Job


















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